Tappeti mamluk
La produzione di tappeti mamluk sopravvissuti iniziò dalla seconda metà del XV secolo fino alla metà del XVI secolo, e continuò anche dopo la conquista ottomana dell’Egitto nel 1517. La prima testimonianza della annodatura dei tappeti sotto i mamluk è del viaggiatore veneziano Giosafat Barbaro , realizzato durante la sua visita a Tabriz nel 1474 quando notò che la qualità dei tappeti prodotti a Tabriz era superiore a quelli prodotti al Cairo. Sebbene un centro di produzione cairene sia stato da tempo stabilito come origine della annodatura dei tappeti mamluk, continuano le controversie sulle origini stilistiche di questi tappeti. Gli studiosi sostengono che i tappeti mamluk rappresentino non solo influenze esterne, ma anche tecnologia straniera introdotta in Egitto da annodatori iraniani o dell’Asia centrale.
I tappeti mamluk hanno caratteristiche distintive nel loro disegno, spesso dominati da motivi geometrici ed erano colorati principalmente in rosso con accenti di blu, giallo e verde. Esistono tre tipi di tappeti mamluk: 1) lo sfondo principale quadrangolare ha un piccolo motivo quadrato in ciascuno dei quattro angoli. 2) Lo sfondo principale rettangolare è costituito da un elemento centrale affiancato da pannelli oblunghi ulteriormente suddivisi in due, tre o cinque medaglioni con disegni che riprendono l’elemento centrale. 3) Il grande tappeto a fondo principale è suddiviso in più sezioni e medaglioni.
La configurazione della maggior parte dei tappeti mamluk può essere semplificata a un unico componente centrale che si irradia verso l’esterno dal nucleo del tappeto, che è incorniciato dal bordo esterno o affiancato da pannelli oblunghi spesso suddivisi in forme tripartite che fanno eco al disegno geometrico del componente centrale. In alcuni casi i pannelli oblunghi contengono file di cipressi stilizzati, palme e un disegno a foglia a forma di ombrello. I bordi esterni, una caratteristica distintiva principale di tutti i tappeti mamluk, sono costantemente allineati con medaglioni alternati a cartigli ovali.
(Source:
Carlo Maria Suriano, “The Mamluk Landscape: Carpet Weaving in Egypt and Syria Under Sultan Qaitbay”, Hali 134-135 (2004), 94-105.
Kurt Erdmann,”Neuere Untersuchungen zur Frage der Kairener Teppiche”,in Art Orientalis, vol.4 (Michigan, 1964),65-105; Sumiyo Okumura, Halit Eren, The Influence of Turkic Culture on Mamluk Carpets (Istanbul, 2007).
Esin Atıl, Renaissance of Islam: Art of the Mamluks (Washington, 1981) 223-248.)